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Il Faro di Capo Sant’Elia: Un Angolo Selvaggio a Pochi Passi dalla Città

Il Faro di Capo Sant’Elia: Un Angolo Selvaggio a Pochi Passi dalla Città

Il Faro di Capo Sant’Elia: un sentiero segreto tra mare, vento e libertà

Cagliari non smette mai di sorprendere. Dietro la vivacità delle spiagge, le strade del centro storico e la frenesia urbana, si nasconde un angolo di silenzio e meraviglia: il Faro di Capo Sant’Elia, una perla selvaggia incastonata tra la roccia e il cielo, a pochi minuti dal cuore della città.

Un faro ancora attivo, tra leggenda e orizzonte

Poco distante dalla celebre Sella del Diavolo, il promontorio che domina il Golfo degli Angeli, sorge questo faro solitario e affascinante, ancora in funzione. Il Faro di Capo Sant’Elia, oltre a guidare le imbarcazioni, guida anche chi cerca una pausa, un panorama che rigenera, un momento per respirare a pieni polmoni.

Non ci sono cartelli pubblicitari, né bar all’orizzonte: qui regnano il vento, la luce e il profumo del mirto. È uno di quei posti che non si trovano per caso, ma che si cercano con il cuore.

Il sentiero: camminare nella macchia mediterranea

Il percorso che conduce al faro è un piccolo gioiello per gli amanti del trekking e delle passeggiate nella natura. Si parte dalla zona di Calamosca o Marina Piccola, e dopo pochi minuti ci si ritrova immersi nella macchia mediterranea più autentica, tra lentischi, ginestre e cespugli odorosi.

Il sentiero, mai troppo impegnativo, regala scorci spettacolari: la costa frastagliata si apre all’improvviso, rivelando il mare cristallino, le curve della Sella del Diavolo e l’infinito blu all’orizzonte. A ogni passo, la città sembra allontanarsi, lasciando spazio al canto dei gabbiani e al suono delle onde che si infrangono sulle rocce.

👉 Consiglio: affronta l’escursione al mattino presto o nel tardo pomeriggio, quando la luce è più morbida e il caldo meno intenso. In estate, il sole può essere impietoso, ma la brezza marina aiuta a rendere il cammino piacevole.

Un luogo da vivere, non solo da vedere

Il Faro di Capo Sant’Elia non è semplicemente un punto panoramico. È un luogo che invita alla riflessione, alla fotografia, alla quiete. Non è raro incontrare persone sedute su una roccia a scrivere, a meditare, o semplicemente a lasciarsi trasportare dallo spettacolo naturale che si offre senza filtri.

È anche un luogo perfetto per chi desidera scattare fotografie uniche, tra luce naturale e colori intensi: il bianco del faro che si staglia contro l’azzurro del cielo e il verde intenso della vegetazione crea una composizione perfetta, quasi pittorica.

Natura, storia e libertà a due passi dalla città

Quello che colpisce di più è la sensazione di lontananza che si prova, pur essendo a pochissimi chilometri dal centro di Cagliari. Il Faro di Capo Sant’Elia rappresenta la fusione tra natura incontaminata e patrimonio storico, tra il mare che parla al cuore e un tempo che sembra sospeso.

Qui non ci sono biglietti da staccare né folle rumorose. Solo tu, la terra, il mare. E un faro che veglia in silenzio da più di un secolo.

Informazioni utili

  • 📍 Come arrivare: raggiungi la zona di Calamosca o Marina Piccola e imbocca i sentieri che salgono verso la Sella del Diavolo. Da lì, il faro si trova a pochi minuti di cammino.

  • 🥾 Tipo di percorso: trekking leggero, adatto anche a escursionisti poco esperti, ma si consiglia scarpe comode e acqua al seguito.

  • 🌅 Miglior orario per visitarlo: all’alba o al tramonto, per evitare le ore più calde e godere della luce migliore per le foto.

  • 🎒 Cosa portare: acqua, cappello, protezione solare, e magari un quaderno se vuoi lasciare spazio all’ispirazione.

Un faro per chi cerca qualcosa di vero

Il Faro di Capo Sant’Elia non è sulla cartolina classica di Cagliari, e forse è proprio questo a renderlo speciale. È un luogo autentico, selvaggio, che si dona solo a chi ha il desiderio di allontanarsi un po’ dalla superficie delle cose. Un posto per chi cerca il contatto con la terra, con il mare, con se stesso.
E quando torni in città, dopo aver respirato quell’aria e guardato quell’orizzonte… non sei più esattamente lo stesso.

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